MISURA e TRASCRIVI

MISURA e TRASCRIVI

gennaio a Genova

gennaio a Genova

Nuvole

Nuvole
foto di Anna Ducci

LA SERA




LA SERA

Chiudi tu la persiana
su quest’altro giorno che passa,

io mi aggrapperò ancora
all’ultima luce vegliata,

anche alla più lontana,
come quella che tra poco
cadrà dall’orizzonte,

perché voglio ancora credere
che di questo giorno
ne ho ancora tanto da vivere.

(Anna Ducci)


lunedì 7 gennaio 2008

46_PALLE DI CARTA
(Genova, 7 gennaio 2008, lunedi)

pubblicato su Meteo Diario

con un simile cielo,
ad una tenda così compatta
e senza speranza nelle varianti di grigio,
lo sguardo ripiega in terra

un gatto guardingo scende il pendio di verdura bagnata,
tasta il terreno con zampa prudente,
poi non convinto cambia percorso,
indietro ritorna

in una delle case che ho abitato,
una grande terrazza verso il mare
era circondata da uno stretto viottolo con alte pareti
e gatti su bordi e mattoni, di muri e giardini

in una ben composta pila,
le palle di carta di giornale, bagnate e compresse
erano messe ad asciugare al sole estivo,
come scorta per avviare la stufa d’inverno

era l’epoca del calore a legna nella cucina,
del carbone nella caldaia, il braciere nella stanza,
lo scaldino dentro il letto:
il garzone porta su per le scale
la bombola di gas e la barra di ghiaccio
avvolta in tela di sacco,
subito infilata nell’apposito tabernacolo,
rivestito di zinco e con la porta a scatto

in strada una piccola bottega vende gli estremi
di ghiaccio e carbone,
e nel mezzo patate nei sacchi,
cipolle in trecce appese, pentole di terra
e ventole di piume per ravvivare la fiamma

ma dell’inverno in quell’estate non mi curavo
e la previdente provvista mi forniva
compatte munizioni per bersagliare senza scampo
i gatti come gl’indiani dall’alto della collina

nel tempo ho strappato giornali delle annate trascorse,
testimone delle notizie di cui ho fatto cartoccio,
custode della raccolta di pagine
da bruciare in tempi migliori:
anni di parole ho lanciato sui gatti
e ne ho anche colpito ben pochi

dopo questo tragitto all’indietro,
qualcosa in alto si è mosso:
un bordo di panno sfrangiato
trattiene sul mare una fascia di sole d’acciaio

al sovrastante passato peso,
tutto quello che può essere ancora,
sulla soglia splende.

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