MISURA e TRASCRIVI

MISURA e TRASCRIVI

gennaio a Genova

gennaio a Genova

Nuvole

Nuvole
foto di Anna Ducci

LA SERA




LA SERA

Chiudi tu la persiana
su quest’altro giorno che passa,

io mi aggrapperò ancora
all’ultima luce vegliata,

anche alla più lontana,
come quella che tra poco
cadrà dall’orizzonte,

perché voglio ancora credere
che di questo giorno
ne ho ancora tanto da vivere.

(Anna Ducci)


martedì 20 luglio 2010


(Genova, 19 luglio 2010, lunedi)
513_RISVEGLIO

risveglio tra i toni di azzurro:
il tenue delle pareti,
l’opaco delle tende,
l’intenso del cielo,
bandiera splendente sulla fuga del sonno
che mi ha lasciato da solo a guardare il soffitto

avvolto nella penombra delle altre stanze,
racconta le sue passate imprese
al giorno presente
che trabocca distratto dalle fessure:
chi è appena sorto non crede al tramonto.

(Genova, 18 luglio 2010, domenica)
512_ALZATI E BEVI

tutto cambia se gira il vento:
invece di un avvilente rigirarsi nella foschia,
un energico risveglio in un mattino
dai contorni precisi
che brilla come un bicchiere di liquido azzurro
portato da un verde vassoio

alzati e bevi un sorso di tramontana,
bagnati gli occhi e riguarda tutto di nuovo.

Ville a Rapallo


(Genova, 17 luglio 2010, sabato)
511_DAL BATTELLO

scorre la costa al navigare del battello:
appena emerse dal blu
e nel verde rifugiate sugli scogli,
le case in giallo e rosa
sono difese da muri fioriti di ametista e sangue

invisibile dal treno e dalla strada,
solo dal lato marino
si mostra l’intero panorama:
posti a debita distanza si comprende
la base abitata e la cima deserta,
l’inizio in blu e il termine azzurro,
la sottile fascia percorsa tra due profondi.

sabato 10 luglio 2010

Night Windows


da "Night Windows" di E.Hopper, 1928.

mercoledì 7 luglio 2010

(Genova, 6 luglio 2010, martedi)
510_ORA DEL NIDO

a finestre aperte
case lungo la via, disposti gli anni:
dentro una stanza lontana
un gatto nero corre alla scodella,
in un’altra in penombra
sulla cena lampeggia il mondiale

ancora più vicino
il sambuco fiorito è una nuvola dorata
che stordisce nella calura

come voler seguire
le convulse rotte di tutti questi uccelli
o slegare l’intreccio delle ore
che cercano nido
in cui spegnere il giorno.

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giovedì 1 luglio 2010


(Genova, 30 giugno 2010, mercoledi)
509_RONDINI DEL 30 GIUGNO

che frullare di rondini quasi nella stanza,
che moto volatile di ore
che si sommano in anni,
che intreccio di orbite pennute,
che planetario del sistema mondiale
di uomini a cose

dunque questo è il tempo
che abbiamo visto volare via:
un accumulo di giorni che ci avrebbe alzato
sopra il bordo del muro
e invece si sono frantumati
in macerie sotto i piedi,
senza farci superare il limite

circondati dai vecchi mattoni,
senza gradini la scala rovesciata,
senza nodi la corda fra le mani,
senz’appigli la parete per sollevarci,
senza uscita l’angolo
dove siamo confinati

chiedo perdono eppure
non rimpiango di non avere oggi vent’anni
o anche trenta:
troppo deluso per non ritentare ancora,
senza la certezza del risultato,
senza il dovere di una ragione da dimostrare,
ho lasciato il mio bagaglio indietro
e ne ho preso solo quello che mi serve
per camminare leggero in compagnia del mondo.

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