LA SERA
LA SERA
Chiudi tu la persiana
su quest’altro giorno che passa,
io mi aggrapperò ancora
all’ultima luce vegliata,
anche alla più lontana,
come quella che tra poco
cadrà dall’orizzonte,
perché voglio ancora credere
che di questo giorno
ne ho ancora tanto da vivere.
(Anna Ducci)
(Genova, 19 maggio 2010, mercoledi)
502_VITA BREVE
grigia la nave, come il cancello chiuso su di noi:
un vento a dispetto
agita il mare e gli spinge contro
nuvole a fiocco di lana,
a manciata di piume,
a pancia pelosa
solo ieri esultavamo al sole
di una stagione a favore:
ora scendiamo di corsa per strada,
inseguiti
dalla pioggia che ci rinfaccia il passato,
infastiditi
ma senz’altro da opporre che la schiena,
ridotti allo stretto riparo di un cornicione
finchè dura il maltempo sull’intero continente
arruffati d’anni e di vento, ci specchiamo nella vetrina:
vita breve di un cielo sereno alle spalle.
.
(Genova, 18 maggio 2010, martedi)
501_DEDICA
dal cofanetto che la mattina mi porge,
scelgo il gioiello
di uno scafo verde in acqua blù:
sotto un coperchio celeste,
posato s’un fondo di pietra con foglie
appeso ad un intreccio di rondini,
questo è il regalo per oggi
alla vostra bellezza distante..
(Genova, 16 maggio 2010, domenica)
500_DIETRO LA PORTA
ecco cosa c’era dietro la porta
di nuvole chiusa per giorni:
un letto azzurro cosparso
di soffici cuscini in cui disteso affondo
nello sguardo al cielo mi confronto
con il ritorno delle rondini
sui nostri disastri.
(Genova, 11 maggio 2010, martedi)
499_NUVOLE BASSE
la testa fra le nuvole
è la definizione giusta
per il nostro risveglio nella foschia
da un versante all’altro,
la reciproca vista si confonde
senza le abituali certezze,
i puntuali segni di confronto
con alberi e case:
tra le mani rigiriamo una mappa
che non coincide
non siamo noi ad essere saliti tanto in alto,
ma il cielo che scende e ci nasconde..
(Genova, 6 maggio 2010, giovedi)
498_ULTIMO SCROSCIO
con l’ultimo scroscio sul tetto di vetro,
la pioggia ci saluta e passa la collina:
restano in cielo ciuffi e brandelli,
cuscini e coperte del sonno ignorante
che ci ha difeso dal rumore del mondo
soffia il vulcano, brucia la banca:
in apparenza morti
per qualche ora evitiamo la pena
del risveglio..
(Genova, 5 maggio 2010, mercoledi)
497_VERDE RISPLENDE
sotto la pioggia battente il verde
colma lo sguardo e risplende:
mi sento una tenera insalata grondante
sotto il cielo severo,
un cuore di foglia che sfida il temporale
ad ogni primavera
l’erba tenta di riprenderci il mondo.
.
(Genova, 28 aprile 2010, mercoledi)
496_CAPPOTTI APPESI
oscillano i cappotti appesi,
sui balconi a prendere aria:
la stoffa che ci ha vestito d’inverno,
sarà con fastidio riposta fuori vista e memoria
eppure per moda, per scelta o distrazione,
abbiamo indossato quei colori,
che ora in camicia guardiamo
dondolare impiccati:
funerale di un’altra stagione
sepolta in armadio.