LA SERA
LA SERA
Chiudi tu la persiana
su quest’altro giorno che passa,
io mi aggrapperò ancora
all’ultima luce vegliata,
anche alla più lontana,
come quella che tra poco
cadrà dall’orizzonte,
perché voglio ancora credere
che di questo giorno
ne ho ancora tanto da vivere.
(Anna Ducci)
(Genova, 23 aprile 2010, venerdi)
495_C’INTENERISCE IL VERDE
come c’intenerisce
il verde brillante lungo la strada,
che giovane smeraldo
ci affianca e supera nella salita
mentre proseguiamo a passo lento
con fatica nel nostro inverno..
(Genova, 22 aprile 2010, giovedi)
494_TRABOCCA IL GLICINE
il profumo del glicine
ci sale incontro nello scirocco:
una ondata viola supera il muro
e trabocca nella scalinata
storditi, intravediamo in fondo il mare
e non ci azzardiamo a proseguire:
non possiamo restare qui fermi
ed evitare la conclusione?.
(Genova, 16 aprile 2010, venerdi)
493_SPRECA IL CILIEGIO
rivestito di verde ma tremante per il vento,
spreca i suoi fiori il ciliegio
tra i muri:
nascosto dai petali il passaggio,
confuso l’ordine del giardino
dall’incessante caduta dei minuti
scandito il percorso tra le stagioni:
mi perderò quella dei fiori o delle foglie,
dei frutti o dei rami spogli?.
(Genova, 14 aprile 2010, mercoledi)
492_TIEPIDO FANTASMA
il calore della stanza esce dalla finestra aperta,
entra un riflesso lanciato da un vetro lontano:
vieggia e si espande il segnale
di un altro risveglio,
svanisce nel mattino
il tiepido fantasma di noi coricati..
(Genova, 2 sabato 2010, aprile)
491_VERDE PASQUA
dalla pioggia notturna annerito il ferro,
l’albero, la pietra,
l’attesa del nostro mattino
come brilla sul nero la verdura nascente,
lo smeraldo di una foglia nuova
sul ramo secco in apparenza,
la timida bandiera s’un terreno
appena conquistato
creduti morti, da terra rispuntiamo:
come speranza risorta
tra un muro e l’altro. .