MISURA e TRASCRIVI

MISURA e TRASCRIVI

gennaio a Genova

gennaio a Genova

Nuvole

Nuvole
foto di Anna Ducci

LA SERA




LA SERA

Chiudi tu la persiana
su quest’altro giorno che passa,

io mi aggrapperò ancora
all’ultima luce vegliata,

anche alla più lontana,
come quella che tra poco
cadrà dall’orizzonte,

perché voglio ancora credere
che di questo giorno
ne ho ancora tanto da vivere.

(Anna Ducci)


mercoledì 28 ottobre 2009


(Genova, 22 ottobre 2009, giovedi
428_CONFINE

che polvere d’oro sospesa sul confine
tra l’impero d’acqua e la terra che si adegua:
trasferito in una guarnigione
di fronte al deserto,
un piccolo porto raggiunto a fatica da terra,
per una strada troppo ripida e tortuosa

da risalire

si cammina sul molo elogiando il mare aperto,
costretti dal passato alle spalle.

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(Genova, 22 ottobre 2009, giovedi
427_RISVEGLIO

avevamo dei gabbiani appesi al cielo,
ruotanti attorno ad un perno
invisibile da sotto

c’erano delle nuvole nere tirate a coperta
e laggiù il lenzuolo a pieghe grigio perla,
malgrado l’ora, il faro acceso sul comodino
e dei colpi di mobili spostati
nella stanza oltrecollina:
tutto è pronto per pioverci addosso
al risveglio.

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(Genova, 22 ottobre 2009, giovedi
426_LA CATENA

sotto la pancia la nuvola ha delle zampe
corte ma robuste,
con cui scalpita verso ponente:
tremano i vetri ai calci del temporale,
ai colpi che sferra mentre il vento lo trascina via
col guinzaglio dietro al nero

come abbaiamo feroci
lungo il percorso che ci consente la catena.

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mercoledì 21 ottobre 2009

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lette da Enrico M. Lazzarin e Gianriccardo Scheri
sui treni e nelle stazioni
tra Settimo Torinese, Chivasso e Volpiano

venerdi 23 e sabato 24 ottobre 2009
dalle ore 10.00 alle 17.30


“I LUOGHI DELLE PAROLE 2009”
Festival Internazionale di Letteratura
Città di Chivasso e Settimo Torinese

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(Genova, 21 ottobre 2009, mercoledi)
425_GRANDI OPERE

schiena contro schiena due gatti sul bordo del muro:
uno nero verso nord,
quello tigrato in opposta direzione,
come due reggilibri sullo scaffale
ma senza pagine tenute in pedi nel mezzo

in attesa che un lettore riempia il vuoto
e poi si allontani di un passo,
a rimirare il dorso della grande opera in più volumi
che da oggi potrà leggere in versione completa:
la Storia Generale dell’Emigrazione Umana fra i Continenti,
l’Antologia Poetica Universale
dal canto degli sciamani allo scambio di sms,
il Grande Atlante Storico delle Utopie Rimaste Tali

così promette senz’altro di fare
alle due coppie di occhi gialli rivolti verso di lui.

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martedì 20 ottobre 2009


(Genova, 20 ottobre 2009, martedi)
424_LA BANDA


una ferita orizzontale inferta di taglio,
uno spiraglio di fuoco che divampa sotto la porta,
l’imboccatura del forno rovente
dietro lo sportello nero di fumo
oppure solo
un berretto grigio con vistosa visiera rossa


il copricapo di una divisa che indosso al risveglio,
con ricamate nuvole tono su tono
e una banda di oro stinto
che corre lungo i calzoni:
uniforme da suonatore di orchestra militare
in attesa con tamburi e tromboni
che la giornata si metta in marcia,
verso la battaglia di fulmini e tuoni
o una delle noiose parate sotto la pioggia,
per il compleanno del presidente.

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lunedì 19 ottobre 2009


(Genova, 19 ottobre 2009, lunedi)
423_CAMMINO E SCRIVO

non c’è bisogno del poeta in stivali,
appena sceso da cavallo o in marcia per i viali,
ne’ di quello scalzo,
a cercar pubblico per le campagne
e nemmeno in pantofole tra cattedra e poltrona

ci vuole il sandalo d’estate
e la suola di gomma quando piove:
la scarpa giusta per camminare
guardando avanti senza inciampare

scriviamo,
in piedi o seduti, di corsa o uno alla volta
ma sempre con la terra sotto il passo,
usciamo,
con le parole su misura per l’occasione,
parliamo,
pure ad alta voce quando serve
o in sussurro all’orecchio vicino.

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(Genova, 18 ottobre 2009, domenica)
422_IL BOSCHETTO

è proprio come una nuvola
il boschetto di alberi spogli
in cima alla collina:
finchè il sole non è alto
l’intreccio dei rami trattiene la foschia

un fantasma impigliato di foglie ormai cadute,
una peluria grigia posata sulle tempie,
un avanzo di fumo
di un giovane incendio.

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venerdì 16 ottobre 2009


(Genova, 13 ottobre 2009, martedi)
421_MARINAI DI COLLINA

una lontana finestra opposta
riflette il sole che mi sorge alle spalle:
un lampo indora la stanza,
un segnale ottico scambiato in navigazione

marinaio lassù dell’ultimo piano
ho ricevuto il messaggio e ricambio il saluto,
mentre procediamo affiancati sulla stessa rotta
da opposte colline
verso una limpidissima giornata:
a ritrovarci stasera,
ognuno scrutando nel buio
accanto al lume nella propria cabina

palazzi natanti
di giorno fermamente ormeggiati a terra,
di notte col proprio equipaggio dormiente
dalla corrente dei sogni condotti a innumerevoli porti

su ogni nave qualcuno aggiorna il libro di bordo
e prima di cedere al sonno,
trascrive l’ultima posizione raggiunta:
domani al risveglio misurerà con stupore
la distanza percorsa, l’estrema latitudine,
l’ampiezza dell’oceano traversato dormendo.

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(Genova, 13 ottobre 2009, martedi)
420_LA MELAGRANA

che bella coroncina porta in capo la melagrana,
principessa nel piatto
sfoggia una minuscola insegna sulla testa tonda
colorita dal sole di ottobre:
sua altezza dalla scorza rossa,
voglia essere gradita frutta
di questo serenissimo regno di tramontana.

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lunedì 12 ottobre 2009

(Genova, 12 ottobre 2009, lunedi)
419_FRUTTO MATURO

un gambo di fumo sale dritto dalla nave
e sostiene una nuvola come grande foglia
in grigio e oro

frutto maturo appeso
mi sento esposto ai becchi voraci
e a disagio in ogni stagione:
della primavera m’infastidisce la fiduciosa esuberanza,
in estate subisco l’ottuso estremo,
dell’autunno diffido per l’età che gli somiglia,
temo l’inverno, inevitabile ostacolo ad ogni residua impresa
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(Genova, 11 ottobre 2009, domenica)
418_DISORDINE VERDE

nel giardino del vicino che se n’è andato,
crescono le piante
in un disordine senza regola e controllo:
con abbondanza priva di consumo,
i rami si caricano di frutti
che maturano e cadono per poi marcire

in una natura di scarso profitto,
di frutta non destinata al piatto,
di fiori senza scopo di decoro,
vince la lotta selvaggia di erbacce
contro ben educate specie,
orfane di padrone:
ne godono gli uccelli ospiti accaniti,
i gatti a caccia e in riposo
e la vista sul verde
senza limite di recinzione.

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venerdì 9 ottobre 2009

(Genova, 9 ottobre 2009, venerdi)
417_INEVITABILE PENDENZA

innervosito dal crepitio di scariche in cielo,
a causa del temporale tengo la luce spenta:
ne attendo il passaggio in un chiarore giallastro
di nuvole sabbiose,
un cappotto tempestoso di cammello
e pelo grigio intorno al collo,
che tengo con fastidio addosso
come un peso fuori moda

come scorre la pioggia nella cunetta
seguendo l’inevitabile pendenza:
oltre il tombino intasato
si allarga in una pozza sempre più vasta
di anni sommersi.

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lunedì 5 ottobre 2009


(Genova, 4 ottobre 2009, domenica)
416_VERSO LA RESA

un nerissimo cielo
rovescia il suo contenuto su navi e case:
ne lustra il ferro e inzuppa l’ardesia

la pioggia trascina un pugno di foglie cadute
all’imbocco dello scarico
e ve le abbandona smarrite,
come una piccola folla di ombrelli
a leggere i titoli di giornale:
l’autunno ha passato il confine
e avanza deciso verso di noi

dopo quest’attacco improvviso,
l’ultima parte dell’estate si rialza grondante
ma più che verde ingiallita
declina:
dietro la tenda di fumo
la stagione che stiamo perdendo si allontana.

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sabato 3 ottobre 2009


Matching Mole - copertina dell'album "Little Red Record" - 1972
(Genova, 2 ottobre 2009, venerdi)
415_COMPLEANNO CINESE

sono una guardia rossa
con il braccio alzato a sventolare il libretto
del Grande Timoniere,
in posa per la foto con la mia brigata
alla partenza per la campagna di rieducazione

sono il militante di base
definito avanguardia della classe operaia
che guarda ammirato la foto dei compagni cinesi
in cerchio attorno al nemico del popolo
con il cartello di condanna al collo:
l’articolo sotto traduce
che si tratta di un vecchio reazionario professore
condotto ad espiare le sue colpe
zappando fra i più poveri contadini
nella più lontana provincia

con quest’esempio anche noi allora scendiamo per strada
al grido scandito del nome dei tre profeti

sono lo stagionato ribelle disincantato,
ora di bancarelle e ipermercati
cliente obbligato del commercio cinese:
cara Cina non più solo vicina,
ma presente in ogni casa con almeno un oggetto,
ti auguro per questo sessantesimo compleanno
non l’armonia prevista dalla propaganda di regime,
ma che il conflitto sia permanente
tra le ragioni e i torti di sempre,
non lo sviluppo ordinato gestito dal potere,
ma la tua prossima rivoluzione.

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venerdì 2 ottobre 2009

"Two Comedians" di E. Hopper - 1965


(Genova, 1 ottobre 2009, giovedi)
414_OGGI IL MARE

come appare oggi il mare:
dell’acqua sporca in un catino di zinco
che dopo aver lavato il soffitto dal fumo
ristagna nel riflesso del coperchio di metallo

con un soffio costante ci risale contro
il sapore di ferro,
il ronzio il battito i lamenti
delle macchine che tengono appeso il fondale
e in funzione le luci di scena sul palco:
riproviamo svogliati la battuta,
incrociamo ancora i passi maldestri,
forziamo un sorriso,
ostentiamo un beffardo inchino
e arretriamo verso il buio di fondo.

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