MISURA e TRASCRIVI

MISURA e TRASCRIVI

gennaio a Genova

gennaio a Genova

Nuvole

Nuvole
foto di Anna Ducci

LA SERA




LA SERA

Chiudi tu la persiana
su quest’altro giorno che passa,

io mi aggrapperò ancora
all’ultima luce vegliata,

anche alla più lontana,
come quella che tra poco
cadrà dall’orizzonte,

perché voglio ancora credere
che di questo giorno
ne ho ancora tanto da vivere.

(Anna Ducci)


mercoledì 29 luglio 2009

(Genova, 29 luglio 2009, mercoledi)
389_CARTA NEL GIARDINO

di carta nel giardino
ne porta più il vento o la maleducazione,
i saldi di stagione o la promozione costante,
la cronaca in omaggio o la politica di quartiere?

un rumore di parole
s’impiglia nei rami:
pagine
alla pioggia in poltiglia, al sole nel rogo

fogli tra le foglie
fiori e frutti di carta appassita,
poi negli spazi tra i titoli
l’erba ricresce.

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lunedì 27 luglio 2009

In Marina (1969)


(Genova, 20 luglio 2009, lunedi)
388_SBARCO SULLA LUNA

in quest’ora di uffici fuori servizio
risciacquo e strizzo lo straccio nel secchio
e avanzo lavando nel corridoio della caserma

lassù a piccoli balzi piantano la bandiera,
qui con il bastone in mano
cancello le impronte sulle piastrelle di graniglia:
com’ero giovane in tuta da marinaio,
com’è tornata distante la luna.

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sabato 11 luglio 2009

(Genova, 11 luglio 2009, sabato)
387_CONGRESSO

in queste mattine di risvegli a finestre aperte,
un assordante congresso di volatili si ripete:
solo a quest’ora si sentono le voci
di quei delegati dagli accenti stranieri
che in pieno giorno la città copre di rumore

appena usciti da un sonno di rimorsi,
ci sembra dai toni concitati
che parlino di noi come lontana causa e antica colpa
e per alzarci aspettiamo che il dibattito acceso
si smorzi in un verso abituale:
così ogni mattino di quest’epoca
riascoltiamo la cronaca di un convegno notturno
senza capirne il senso.

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(Genova, 9 luglio 2009, giovedi)
386_INSTABILI E SOSPESI

così piccolo è l’uccello sul filo
per tanto gorgheggio nel silenzio:
in costume dimesso si confonde
con la quinta del muro,
in esercizio di equilibrio
per una platea di pochi passanti

instabili e sospesi,
pur di cantare si può fare a meno
di pubblico e palco.

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