MISURA e TRASCRIVI

MISURA e TRASCRIVI

gennaio a Genova

gennaio a Genova

Nuvole

Nuvole
foto di Anna Ducci

LA SERA




LA SERA

Chiudi tu la persiana
su quest’altro giorno che passa,

io mi aggrapperò ancora
all’ultima luce vegliata,

anche alla più lontana,
come quella che tra poco
cadrà dall’orizzonte,

perché voglio ancora credere
che di questo giorno
ne ho ancora tanto da vivere.

(Anna Ducci)


domenica 8 marzo 2009


(Genova, 7 marzo 2009, sabato)
362_LA COPPIA DI GATTI


il sole si allunga lento e pigro sul davanzale
come quei gatti che vedo stesi sui mattoni:
il tepore sulla schiena è un braccio che vi si appoggia
e m’invita a guardare in basso


ai due felini da giardino
ora seduti e composti uno accanto all’altro:
ad occhi socchiusi agitando appena la coda,
c’inoltriamo nella nuova stagione,
in un altro marzo condiviso.

venerdì 6 marzo 2009


(Genova, 6 marzo 2009, venerdi)
361_TETTO BAGNATO


che tristezza vedere al risveglio il tetto ancora bagnato,
che la realtà non si nemmeno accostata al desiderio,
che anzi ne resta ben opposta e lontana
che l’umidità si rinnova di notte
e il giorno ne resta impregnato,
che l’entusiasmo con cui eravamo usciti allora,
ci s’inzuppa come il foglio tenuto a copricapo
come siamo traditi da una goccia nel collo,
malgrado il bavero alzato e l’esperienza
che vi abbiamo avvolto intorno,
senza trovare valido appoggio ma un fradicio appiglio
lungo il viscido percorso.

(Genova, 4 marzo 2009, mercoledi)
360_SEGNI


dal balcone un uccello nero
con battito pesante spicca il vole nella notte:
al risveglio saltella e cinguetta per tutto il giardino
invece ben altra banda
con ristretta sapienza di cittadino,
non riconosco per canto e colore questi nuovi abitanti,
ma è uno dei segni che l’inverno,
rauco di cornacchie e gabbiani,
si ritira
costretto a cedere minuti di luce e calore,
ogni giorno declina il suo potere e invano ci affligge ancora
di una pioggia sottile sulle piume di passeri e mimose
un ventaglio rosa si distende sui rami fra due case,
una testa gialla spunta dietro il muro,
in attesa che una stagione di nuove foglie
ci nasconda la vergogna della scarpata di rifiuti.