MISURA e TRASCRIVI

MISURA e TRASCRIVI

gennaio a Genova

gennaio a Genova

Nuvole

Nuvole
foto di Anna Ducci

LA SERA




LA SERA

Chiudi tu la persiana
su quest’altro giorno che passa,

io mi aggrapperò ancora
all’ultima luce vegliata,

anche alla più lontana,
come quella che tra poco
cadrà dall’orizzonte,

perché voglio ancora credere
che di questo giorno
ne ho ancora tanto da vivere.

(Anna Ducci)


giovedì 9 ottobre 2008

(Genova, 7 ottobre 2008, martedi)_272
ARRIVI #42 (in chiesa)

Il primo appuntamento era fissato
in una chiesa del centro

a quell’ora del pomeriggio,
una luce abbagliante riempiva il fondo
della piccola piazza:
tre lati di alte case medievali
e una facciata di neoclassico dissonante

entrò e rimase sul fondo,
per abituarsi alla penombra dorata
che dal soffitto a nuvole barocche,
scendeva lungo le colonne
di pietra nuda e capitello fogliato,
sul pavimento bianco e nero di lastre
e pietre tombali consunte

più avanti nella navata,
c’era una donna seduta ad un banco
con il capo velato di nero

a un tratto si alzò e a testa china raggiunse
un altare laterale in ombra:
avvitando le lampadine, accese delle candele votive
con lunghe pause forse di preghiera
o per attrarre meglio la sua attenzione

una moneta cadde e risuonò nella scatola vuota di metallo,
poi la donna uscì da una porticina,
nascosta fra le colonne

allora si avvicinò all’altare illuminato
e trascrisse sul taccuino
la serie di numeri che la posizione delle candele accese
suggeriva rispetto a quelle spente

mentre verificava altre possibili combinazioni,
restò a fissare le luci,
insieme al secondario santo che dal quadro
guardava stupito l’insolito chiarore
davanti al suo trascurato altare.

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